29.01.2021
Con l’ingresso nel 2021 diamo il benvenuto ad una nuova normativa nel mondo delle costruzioni e delle ristrutturazioni: con il recepimento delle direttive europee sull'efficienza e sulla prestazione energetica tutti gli edifici nuovi o sottoposti a riqualificazione energetica, dovranno essere nZEB.
Con l’acronimo nZEB (nearly Zero Energy Building) si indicano gli edifici ad elevate prestazione energetiche. Il consumo richiesto da questi edifici per quanto riguarda il consumo energetico è estremamente basso, quasi nullo. Quasi tutto il fabbisogno energetico è coperto da energia prodotta da fonti rinnovabili.
In ottica di sviluppo sostenibile, nel campo dell’edilizia, sono ormai alcuni decenni che ci si sta orientando verso un modo di costruire più rispettoso nei confronti dell’ambiente. Con gli edifici nZEB l’asticella diventa sempre più alta.
Gli edifici sono tra i responsabili infatti di un elevato dispendio energetico e della produzione di una grossa quantità di emissioni. Per questo motivo si è posta una considerevole attenzione nei confronti del risparmio energetico, nel settore delle costruzioni. Consumi imputabili al riscaldamento, al raffrescamento, alla produzione di acqua calda sanitaria, all’elettricità per illuminazione e dispositivi elettronici e alla ventilazione meccanica devono quindi subire un freno.
Per fare questo progettisti e tecnici devono fare in modo di ridurre, fino quasi ad azzerare, questi consumi, per poi soddisfare la domanda restante tramite energia prodotta da fonte rinnovabile.
Con il 1° gennaio 2021 viene introdotto in Italia l’obbligo nZEB:
- per tutti i nuovi edifici,
- per gli interventi che prevedono una demolizione e una successiva ricostruzione,
- per gli edifici pubblici la scadenza era fissata al 31 dicembre 2018.
In Italia alcune regioni, come l’Emilia Romagna, hanno anticipato gli obblighi previsti dalla normativa: qui tutti i nuovi edifici sono nZEB dal 2019.
E per quanto riguarda gli edifici esistenti?
La normativa ancora non tratta in maniera esaustiva il tema degli edifici esistenti che, per altro, sono la maggioranza in tutta Europa.
Un primo passo verso la riqualificazione degli edifici è stato fatto con la Direttiva Europea 2018/44, che ha previsto incentivi anche per interventi di ristrutturazione, di edifici pubblici e privati, volti ad elevare le prestazioni energetiche.
Per la costruzione di un edificio a energia quasi zero ci sono alcuni principi da rispettare durante lo sviluppo di un progetto che sia il più possibile efficiente.
Nella progettazione di edifici ad energia quasi zero è importante prevedere:
Basso o quasi nullo fabbisogno energetico di involucro, sia d’inverno che d’estate: basse trasmittanze termiche ed elevata inerzia, in grado di limitare le dispersioni e far slittare il picco di calore all'interno degli ambienti.
Largo uso di fonti rinnovabili: pompe di calore, sistemi ibridi, solare termico, fotovoltaico, geotermia, sono solo alcune delle tecnologie che possono essere utilizzate per edifici nZEB.
I parametri e gli indici di riferimento per il calcolo delle prestazioni di un NZEB sono contenuti nel DM 26 giugno 2015, in cui si trovano valori e definizioni del coefficiente medio globale di scambio termico (H’T), l’area solare equivalente estiva per unità di superficie utile (Asol,est/Asup utile), l’indice di prestazione termica per il riscaldamento e per il raffrescamento (EPH,nd e EPC,nd) e, infine, l’indice di prestazione energetica globale dell’edificio (EPgl,tot).
Si introduce, poi, il confronto dei valori calcolati di questi ultimi tre indici di prestazione (indici EP) dell’edificio reale, con quelli di un edificio di riferimento, rispetto ai quali devono essere inferiori. Le tabelle di riferimento per i parametri e le caratteristiche da rispettare sono contenuti nell’Appendice A del decreto.
Da gennaio 2021 quindi, tutti i nuovi edifici realizzati in Italia, devono rispettare queste indicazioni, e assicurare così uno sviluppo sempre più sostenibile.